C'È MA NON SI VEDE

L'essenziale è invisibile agli occhi
(Antoine de Saint-Exupéry, il piccolo principe)


C'È MA NON SI VEDE è il titolo di un articolo dedicato a Terra del Sole pubblicato nell'ormai lontano novembre 1988 dalla rivista Bell'Italia. Sottotilo: Gioiello del Rinascimento, esempio di un'urbanistica d'avanguardia, il paese-fortezza di Terra del Sole presso Forlì è letteralmente nascosto da una cinta di mura.
L'occhiello
di copertina proponeva un  titolo più attraente: "Terra del Sole gioiello del rinascimento". (vedi articolo in PDF)


   «Sulla destra ci sono alberi e cespugli. A sinistra c'è lo spigolo di un muro, che scompare in un terrapieno. La strada passa nel mezzo, è stretta e dritta: da un lato quanto dall'altro non si vede che un muro anonimo e chi viene in automobile dal lungo viale di Castrocaro per andare a Forlì si concentra nella guida, sperando soltanto di levarsi dall'abitato per recuperare finalmente gli spazi aperti della campagna. Per fortuna la strettoia è piuttosto breve, poco più di quattrocento metri: nonostante il traffico, si è ben presto fuori.
Il sollievo è legittimo, ma l'incredibile verità è che in quei pochi minuti ci si è persi il borgo di Terra del Sole, gioiello del Rinascimento, fascino di una urbanistica che era - e non sarebbe più stata - armonia totale di un pensiero e di una funzione. Perché si sia voluto eclissare, così accuratamente, un centro storico che dovrebbe essere offerto nella massima evidenza, è un mistero tutto italiano, tanto più che il governo - sia pure con quattro secoli di ritardo - ne ha riconosciuto il "notevole interesse pubblico" [vedi pagina dedicata] addirittura con un decreto ministeriale in data 26 agosto 1965.

pianta di Terra del Sole - dettaglio - 1740

La pianta del borgo è un rettangolo, racchiuso da una cinta di mura. Due sole, in origine, erano le porte di accesso alla metà dei lati minori, una a sud verso Firenze, una a nord verso Forlì, ciscuna vigilata da un massiccio fortilizio. Tra l'una e l'altra corre la strada.
Il borgo non si vede perché il traffico passa esclusivamente su una parallela della strada maestra, il "cardo" delle città romane, e lungo la strada si allineano le case di due quartieri, divisi da una grande piazza d'armi dove si fronteggiano la chiesa ad oriente e il palazzo Pretorio a occidente: c'era tutto, in simmetria e armoniosa esposizione.

E c'è ancora. Ma non si vede perché il traffico passa esclusivamente su una prallela della strada maestra, entrando e uscendo attraverso due breccie aperte nella cinta delle mura tra le porte e gli speroni occidentali.  È questione di pochi metri, ma porte e fortilizi sono occultati da una cortina di alberi, come il profilo delle mura che pure si stendono, ancora in ottimo stato di conservazione, subito dopo.

    La strada, infossata e trafficata, non passa davanti alle facciate delle splendide case cinquecentesche, ma dietro: le case sono saldate a schiera e tutto quello che appare alla vista è un lungo muro che potrebbe anche essere quello di uno stabilimento.

   
Si arriva alla piazza, il palazzo Pretorio sfila a pochi metri, ma proprio perché ci si trova così sotto non è possibile riconoscerlo per monumento, la chiesa appare soltanto di
sfuggita, poi si va in buca come prima.

il taglio delle mura sul lato verso Castrocaro
il taglio delle mura sul lato verso Forlì
strada realizzata col taglio delle mura
 strada realizzata col taglio delle mura


   
L'avventura è brevissima quanto il percorso. Il quartiere a sud del borgo Fiorentino, è lungo 95 metri, quello a nord, detto borgo Romano, appena 90, poi non resta che l'uscita e nessuno si è accorto di niente: patetico e significativo, in proposito, il titolo che è stato dato a un progetto di restauro che giace da tempo in attesa di finanziamento e che dice
soltanto Terra del Sole città invisibile, quasi invocando un disperato "habemus corpus" senza precedenti nella storia del diritto e forse anche in quella dell'ordinaria follia nazionale.

    Unica al mondo per questo suo rappresentare una realtà concreta ma di fatto invisibile, Terra del Sole ha anche altri primati, questi in positivo. Altre città sono cresciute adattandosi in qualche modo alle condizioni imposte dall'ambiente, qui invece il rapporto è rovesciato, la città nasce pensata e progettata tutta in una volta, su carta bianca e senza compromessi, in un luogo che è stato scelto per precise ragioni di ordine politico, militare ed economico. Di questa origine, voluta da Cosimo I de' Medici, granduca di Toscana, si sa tutto, a cominciare dalla data di fondazione, che fu l'8 dicembre del 1564, martedi, come si legge sui registri del Capitano di Castrocaro, Corbizio Corbizi.

    L'impianto è intatto, nel perimetro originario delle mura ripartite sui quattro bastioni di Santa Maria, Santa Reparata, Sant'Andrea e San Martino. [...]»


Questo è ciò che veniva denunciato dalla prestigiosa rivista nazionale di promozione turistica e culturale. Un anno prima, esattamente il 21 ottobre 1987, nella sala consigliare del Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole, si svolse un "consiglio comunale aperto" dedicato al tema "Terra del Sole la città visibile". Un confronto pubblico tra amministratori, cittadini, imprenditori e tecnici, sulle proposte progettuali per il recupero urbanistico ed architettonico della città fortezza.

Il progetto, illustrato dall'Ing. Giovanni Bonini dello studio "Structura" di Milano, aveva lo scopo di rendere nuovamente visibile Terra del Sole in quanto diversi fattori ne precludevano la sua valorizzazione, tra i quali:
• il degrado subito nel tempo dalle emergenze  architettoniche,
• la vegetazione che ricopre le mura,
• il rettifilo della strada "maestra" che, attraverso il "taglio delle mura", creando un asse di scorrimento veloce, "trapassa" la fortezza rendendola invisibile.

 

«Terra del Sole non è "visibile", è nascosta e per vederla, per capirla, bisogna forse sorvolarla per riconoscerne la forma disegnata ... Terra del Sole deve invece poter essere percepita, visitata e conosciuta con maggior facilità: per questo il progetto che si propone vuole rendere Terra del Sole nuovamente "CITTÀ VISIBILE"».

Quasi un centinaio le pagine di Relazione, undici elaborati grafici di progetto, un computo metrico estimativo di massima degli interventi progettuali.

   
Il confronto pubblico, una sorta di percorso partecipativo "ante litteram", raccolse critiche e proposte ma, i tempi politico-amministrativi e la scarsità di risorse pubbliche non produssero nel breve periodo soluzioni praticabili.

Viabilità principale attuale - taglio delle mura

    Si giunse al 1991 con un "progetto generale", finanziato dall'amministrazione provinciale di Forlì, "finalizzato al restauro, recupero e valorizzazione del sistema fortificato della valle del Montone - Acqucheta, comprendente come poli principali la fortezza medicea di Terra del Sole e la rocca di Castrocaro"

Progettista incaricato il Prof. Arch. Romeo Ballardini Ordinario di Restauro Architettonico dell'Università di Venezia. 


Con questa nuova impostazione di "ampliamento territoriale" di studio, analisi e progettazione si prospettavano maggiori e migliori soluzioni economico finanziarie nella speranza di coinvolgere più amministrazioni locali, la stessa Provincia, la Regione Emilia-Romagna e potenzialmente anche lo Stato attraverso la Soprintendenza e quindi il Ministero dei Beni Culturali.

Dal 1989 al '91 gli Architetti Antonio Fiorini, Monica Mason, Rita Mattei, Guido Arfelli, Arnaldo Montacuti e l'Ing. Guido Ragazzini del team dell'Arch. Ballardini esegue rilievi di tutte le strutture fortificate, torri, castelli, rocche e di altre emergenze materiali storiche (chiese, monasteri ed edifici rurali pregevoli), sorte nel corso dei secoli nella vallata nell'entroterra forlivese.



Lo studio venne svolto attraverso fonti iconografiche e di archivio e comprese anche la viabilità storica della Romagna fiorentina. Ne emerse un "quadro non molto soddisfacente sullo stato di conservazione" degli insediamenti storici, in particolare di quelli militari, abbandonati, fortemente degradati o addirittura distrutti dall'uomo.

Punti salienti del progetto per Terra del Sole: restauro materiale delle Mura; chiusura del "taglio delle mura" dal lato di porta fiorentina, rivalutazione delle antiche porte come accessi pedonali alla città; percorso di ronda con la costruzione di due passerelle sopra i tagli delle mura con la sistemazione a verde pubblico dei quattro bastioni e utilizzo ricreativo culturale dell'edificio e delle casematte del bastione di Santa Maria (...).

I costi complessivi previsti per tutti gli interventi di restauro - comprensivi di rilievi, progetti, compensi ma soprattutto opere edilizie (sia relativi a Terra del Sole, a Castrocaro e ai centri della Valle del Montone) vennero stimati in £ 49milioni e mezzo di cui £ 29milioni circa solo per Terra del Sole. Altri £ 13milioni e mezzo erano previsti per gli interventi di restauro a Castrocaro e £ 7milioni circa per le opere fortificate degli altri centri della valle. Anche se gli interventi per la città fortificata medicea erano stati divisi in 6 "lotti" (più altri 2 "lotti" per Castrocaro) programmabili in diverse annualità, si trattava comunque di cifre improponibili per un ente locale di piccole dimensioni come quello di Castrocaro Terme e Terra del Sole che non disponeva di risorse economiche così ingenti dovendo anche prevedere altre opere pubbliche. Si poteva, anzi si sperava nell'interessamento dello Stato e di istituti bancari, e le promesse politiche, spesso in occasione di campagne elettorali, non mancavano ma gli esiti, per diversi motivi andarono delusi.

vedi testo
    In quegli stessi anni, tra il 1990 e il 1992, oltre ai progetti per i restauri dei manufatti architettonici erano stati avviati e programmati anche altri interventi finalizzati alla creazione di un "centro studi sulla storia criminale", data la vocazione di una parte consistente dei documenti archivistici, unitamente ai "percorsi delle pene" così da valorizzare  il patrimonio delle "segrete medicee di Palazzo dei Commissari".
Storici di fama internazionale erano coinvolti nel delineare i percorsi attuattivi: Adriano Prosperi, Elena Fasano Guarini, Pier Luigi Cervellati, solo per citarne alcuni. Parte dei finanziamenti erano stati erogati ma il cambio politico della maggioranza fece naufragare il tutto.

Nell'estate del 1992 la rivista ART E DOSSIER
nella rubrica "LA PAGINA NERA"dedicò a Terra del Sole un lungo articolo dal titolo quasi simbolico "LE SEGRETE DI ELIOPOLI" [link] a firma di Fabio Isman [vedi testo]

    Dal 1987 (ma anche da prima) in poi sia l'ente locale sia i tanti volenterosi concittadini impegnati nel volontariato per la valorizzazione del proprio paese, si sono adoperati per coinvolgere nel recupero dei propri Beni Culturali ogni livello istituzionale (da quello regionale a quello nazionale) e privato (banche, imprese). Occorre ammettere che qualche briciola è stata raccolta ma da all'ora in cui si proponeva, o forse si sognava e si riponevano speranze per rendere la città-fortezza medicea di Terra del Sole "visibile" e "appetibile" sopratutto come un nuovo potenziale "prodotto turistico culturale", di tutte quelle indicazioni progettuali, dettagliatamente documentate, ancora oggi, a metà 2022 si è realizzato ben poco!

lato breccia verso Forlì - muro di recinzione ribassato

    Nel tratto stradale verso la breccia sul lato forlivese il muro di recinzione è stato ribassato; ora è visibile tutto il fianco ovest del palazzo Pretorio. Alcune porzioni di cinta muraria sono state restaurate.
La maggior parte delle mura sono in uno stato deprecabile: arbusti selatici crescono tra i mattoni del rivestimento esterno
contribuendo ai cedimenti strutturali che ne minano la stabilità; piante ad alto fusto ne nascondono la vista.

 

il "taglio delle mura" ripreso dal ballatoio del Castello di Porta Romana;
oltre la strada si intravede l'aera esterna del Bastione di Santa Maria
  

A ridosso della cinta muraria insistono ancora recinzioni e capanni abusivi. Sul lato verso il fiume Montone ampi tratti di muraglia sono minacciati da rovine e crolli continui. 

Bastione di Sant'Andrea ripreso dalla Via del Mulino

 Per tutto il resto le cose sono forse peggiorate. All'interno dell'abitato sia i due borghi maggiori che gli stradelli secondari sono invasi da auto in sosta. Molti edifici di ampie dimensioni sono in totale abbandono. ... 

i borghi maggiori oggi

borgo fiorentino (borgo di sopra) anni '60
borgo romano (borgo di sotto) anni '60
borgo fiorentino anni '70
   

Incuria, abbandono, degrado ...

bastione di Santa Reparata con il tratto esposto verso Castrocaro restaurato e quello verso monte in totale degrado

aggressione di piante selavatiche e cedimenti strutturali, tratto di mura verso il fiume Montone
 
aggressione di piante selavatiche e cedimenti strutturali, tratto di mura verso il fiume Montone

aggressione di piante selavatiche e cedimenti strutturali, tratto di mura verso il fiume Montone

a ridosso del bastione di San Martino costruzioni abusive di capanni agricoli in area di tutela

camminamento di ronda Castello di porta romana

ampia area privata in abbandono

fabbricati e corte di proprietà di istituto di credito in abbandono

Bastione di Santa Maria


 

Il taglio delle mura medicee ha alterato l'impianto urbanistico originario della cittadella fortificata di Terra del Sole, trasformando la percezione di città murata, fatta edificare ex-novo da Cosimo I de' Medici nel 1564.