Terra del Sole cittadella medicea - Donatini 1958

 La prima “opera editoriale” di Don Enzo Donatini, parroco della chiesa di Santa Reparata a Terra del Sole è stata un “ciclostilato in proprio”, ormai ingiallito dal tempo, datato 7 giugno 1958.
    Si tratta di un ciclostilato stampato su fogli delicati, come di carta velina, di quelli realizzati con la stampante ad inchiostro ad alcool che era nella canonica con venivano stampati anche i bollettini domenicali. Non sappiamo chi sia l'autore dei disegni che corredano il testo.
    L'immagine di copertina curiosamente ritrae il Castello di Porta Romana, di proprietà comunale che diventerà molti decenni dopo sede dell'Archivio storico comunale.
La prima pagina del testo si apre con la ripetizione del titolo di copertina e con un sottotitolo che contiene una critica neanche troppo velata sul
precario stato di conservazione della cittadella fortificata: “un gioiello architettonico ... in uno stato di deplorevole abbandono”.

Era il 1958 e da allora molte cose sono state fatte per migliorare lo stato di conservazione di alcune porzioni della cittadella ma restano ancora oggi molte emergenze che non sono ancora affrontate e il deplorevole abbandono persiste.




    A questo primo atto d'amore per il suo paese “d'adozione”, Don Enzo ha proseguito nella sua ricerca per altri decenni leggendo e consulatando tanta altra documentazione storica per giungere alla prima edizione a stampa nel 1979 de “La città ideale - fortezza della Romagna fiorentina”.
Oltre a svolgere il ruolo di parrocco Don Enzo è stato anche per molto tempo l’insegnate di religione nelle scuole pubbliche locali e a generazioni di giovanissimi terrassolani ha trasmesso il suo amore per Terra del Sole.

    Nel periodo in cui Don Enzo Donatini studiava e divulgava le sue ricerche storiche su Terra del Sole, un’altro terrassolano, Abramo Tronconi, in modo decisamente più laico si adoperava per salvare dall’incuria e dall’abbandono i documenti antichi del Comune che giacevano impolverati negli scantinati del municipio e costruiva poco alla volta il primo fondo librario per la creazione della biblioteca comunale.
Abramo si è adoperato attivamente riuscendo a far comprendere l’importanza della preservazione adeguata dell’archivio storico che venne poi concretamente realizzato e che ancora oggi consente di approfondire gli studi sulla storia di questa città fortezza medicea e sul territorio della Romagna fiorentina.