La paternità progettuale di Terra del Sole nei testi di oltre un secolo fa

GIAN BATTISTA CAMERINI «ingegnere mediceo, lavorò insieme al Lanci ed al Genga, ed ANCHE SOLO, ALLA FORTEZZA DI TERRA DEL SOLE, a quella detta del Sasso di S Simone e ad altre ... Il nome di G. B. Camerini si collega specialmente ... e sopra tutto alle Fortificazioni di Porto Ferraio nell'Isola d'Elba ...» 



 

 

   

Il testo citato proviene da una corposa pubblicazione (440 pagine) del 1928, "Storia dell'Arma del Genio (dalle origini al 1914)", Vol. I°, scritto da Mariano Borgatti, in cui al “Cap. II°, 3° gli ingegneri italiani nel rinascimento”; a pagina  69 cita appunto un breve ma significativo profilo di Gian Battista Camerini.

 
    In precedenza, nel 1871, Mariano d'Ayala in “Archivio Storico Italiano Vol. 14 No. 66” (pp. 360-374), ne aveva evidenziato l'operato e in due brevi passaggi precisa che
    «Parrebbe dunque che dal 64 al 68 [1564-1568] il Camerini facesse stabile residenza in Castrocaro, perché con quelle fortificazioni menasse avanti le altre del Sasso e della Terra del Sole.
Dal carteggio lunghissimo sappiamo che il Camerini dal settembre dell'anno 1565 insino al gennaio 1569 fosse stato a lavorare sempre in Castrocaro, accennando anche di un suo aiuto maestro Giovanni Maria, e lamentandosi di una malattia lunga di trentaquattro giorni (5 Filza 515, e. 252 e e. 1018; Filza 516 , c· 389 . c. 395 , e c. 1000; Filza 517, e. 206; Filza 520 , verde , c. 22: Filza 521 , e. 352 e c. 450).» (pg. 371)
    «E credo che il Buontalenti fosse stato il successore, poiché fra le opere di lui son pure alcune fortificazioni a Portoferraio, a Grosseto e alla Terra del Sole» (pg. 372).

cerchiato il ritratto di Camerini

Evidentemente l’attribuzione a Camerini della paternità progettuale di Terra del Sole era risaputa da tempo ma probabilmente, per chi si accingeva a trattare in una monografia la storia della città fortezza medicea (addirittura sottotitolata “città ideale”), non lo considerava un personaggio famoso al pari del Lanci e del Buontalenti. Meglio puntare su nomi di grande risonanza e per decenni far credere che altri architetti e ingegneri più "blasonati" e noti erano gli "autori" della nuova fortezza medicea, fatta costruita ex-novo in Romagna da Cosimo I de’ Medici.