Archivi storici delle comunità della Romagna Toscana

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«(…) Tra gli archivi comunali della Romagna toscana, quello di Castrocaro Terme e Terra del Sole è probabilmente il più rilevante, almeno per tutto il periodo che va dall'inizio del Quattrocento alla fine del Settecento, periodo in cui, Castrocaro prima, e Terra del Sole poi, furono i centri capoluogo della Provincia di Romagna all'interno dello stato toscano e le più importanti sedi giudiziarie di tutta l'area. Un altro archivio di grande interesse avrebbe potuto essere quello del Comune di Rocca San Casciano, se non avesse subìto gravissimi danni a causa di un incendio, nel 1891, e soprattutto in seguito, nel corso del secondo conflitto mondiale. Rocca fu infatti per secoli un centro istituzionalmente rilevante, sede di una grossa Cancelleria a partire dal 1572 fino all'Unità, importante sede giudiziaria dalla fine del Settecento al 1923, e di una Sottoprefettura dalla Restaurazione in avanti; se i fondi giudiziari, in seguito alla soppressione del Tribunale (1923) sono confluiti nell'Archivio di Stato di Forlì, l'importante archivio della Cancelleria rocchigiana, ancora conservato nell'archivio comunale all'epoca della ricognizione del Versari (1899),6 è andato irrimediabilmente perduto.

La Cancelleria di Rocca era la più estesa, per territorio di giurisdizione, nell'ambito della Romagna toscana, per quanto a causa della dispersione archivistica e della mancanza di studi specifici non se ne conosca esattamente l'ambito territoriale: stando al Versari, comunque, nelle filze degli atti e del carteggio dei cancellieri rocchigiani si trovavano documenti di grande interesse per la storia istituzionale, demografica e socioeconomica delle comunità di Dovadola, Modigliana, Portico, Premilcuore, Rocca e Tredozio. Di queste comunità, Modigliana è certamente la più rilevante per popolazione e attività economiche: dopo essere stata, per circa quattro secoli, sede del più importante ramo comitale dei Guidi, nella primavera del 1377 si era liberata dal loro dominio e aveva stipulato capitoli di accomandigia con la Repubblica fiorentina; quindi, entrata a far parte del distretto di Firenze, aveva goduto a lungo di una posizione privilegiata nei riguardi della dominante, come testimoniano gli statuti (conservati
nell'Archivio storico comunale in una copia del 1775), statuti approvati nel 1384 e poi parzialmente riformati e modificati più volte fino al 1763. (…)»

(La Rivista IBC, “Storie di confine”, Sabina Brandolini, [archivista])

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