A dì p[ri]mo Ap[ri]le 1661
Transferitosi l’Ill.mo Sig[no]r Gio[vanni] Zati p[er] S.A.S. prov[edito]re d[e]lla Terra d[e]l Sole, e fortezze della
Provincia di Romagnia, nella Terra di Modigliana, p[er] far visita de i danni, occorsi nella fortezza di d[ett]o l[uog]o
p[er] il Terremoto seguito il dì 22 Marzo 1660 [in stile fiorentino dell’incarnazione, ma 1661] pross[im]o decorso,
dove p[er]venuto con l’intervento d[e]ll’Ill.mo Sig.r Gio[vanni] d[e]l q[uonda]m Sig.r Niccolò del Pugliese p[er]
S.A.S. Pot[est]à di d[ett]o l[uog]o, d[e]l Sig.r Franc[esc]o Ceroni Gonfaloniere, et Ser Jacopo Galli uno de
Rapp[resentan]ti d[ett]a Comunità, con il parere di m[aestr]o Bart[olome]o Contini muratore, et And[re]a Manni
capo maestro della Terra d[e]l Sole, fù visto, e ritrovato in essa l’infra[scrit]te rovine cioè.
Alla porta d[e]lla p[ri]ma entrata esser rovinato sopra la med[esim]a porta un pezzo di muraglia, et un pezzo di
cantonata d[e]l torrione, con un pezzo di tetto di d[ett]o torrione, con altri crepoli minaccianti rovina, che p[er]
resarcirlo, ci anderà di spesa s[cudi] cinquanta.
I quartieri d[e]lle case dentro d[ett]a torre son rovinati i cammini di d[ette] case, sopra i tetti, con rottura di molti
tegoli, commosse, e crepolate le muraglie in più luoghi et le trave d[e]lle pred[ett]e case allentate, che p[er] resarcirle
ci sarà di spesa scudi cinquanta, come sopra.
Un casino sopra il torrione d[e]l mulino rovinato interam[en]te che sarebbe necessario finirlo di demolire, acciò non
cada sopra i tetti de quartieri di d[ett]a rocca da proporsi la spesa p[er] un altra visita.
Il mastio fù visto esser rovinato t[ut]ti i tetti de corridori, con le colonne, ò parte di esse, che reggevano i tetti.
Un
pezzo di cortina de corridori di d[ett]o mastio necessaria rifarsi, la coperta d[e]l mastio, con la colonna di mezzo e le
colonne a torno d[ett]o mastio sono t[ut]te rovinate con il parapetto ancora t[ut]to necessaria rifarsi speditam[en]te,
acciò l’acqua, ò altri accidenti non facessero maggior danno in esso mastio, et p[er] il risarcim[en]to di quanto sopra
ci sarà di spesa scudi trecento.
(Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Giustificazioni, filza 491 (1661), Verbale della visita del provveditore di Romagna Giovanni Zati alla rocca di Modigliana danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Modigliana 1 aprile 1661)
Illustrissimi Capitani di parte della città di Firenze, con l’occasione dell’ordine dell’illustrissimo sig. Antonio
Arrighetti, proveditore delle fortezze mi sono trasferito alla Terra del Sole per riconoscere non solo i danni occorsi in
quella fortezza per causa de’ tremoti ultimamente seguiti ma in altre rocche e fortilizi della Romagna ho visti ancora
nel mio ritorno d’ordine del medesimo la fortezza e rocca di Modigliana la quale ho trovato essere in cattivissimo
stato, onde insieme col sig. Filippo Bosi custode di essa e vostro [...] muratore di detto luogo ho riconosciuto
minutamente quello cui bisogna in mantenimento della medesima.
Ho visitato il mastio segn. A il quale per cagione dei predetti terremoti è restato quasi tutto scoperto ed il pilastro del
mezzo che regge la tettoia è tutto aperto e mal condizionato ed i pilastri che gli sono attorno sono andati giù quasi
tutti insieme col parapetto perciò sarà necessario che prontamente si deva ricoprire detto mastio con rifarci i suoi
pilastri attorno e parapetti acciò l’acqua piovana non infradicino la volta che gl’è sotto con rifondare e rifare ancora a
poco a poco il detto pilastro di quello, il quale in questa occasione sarei di parere che si dovesse sbassare un braccio
acciò la tettoia non abbia tanto pendio e le lastre con la quale è coperta non possino ad ogni minimo vento
sdrucciolare siccome del continuo fanno con molto danno de’ tetti che gli sono sotto, si doverà ancora riscoprire il
sotto tettoio del medesimo mastio segn. B che gli gira attorno acciò riguardi e conservi la muraglia dall’acque
piovane che la spesa per fare tutti gli suddetti acconcimi si crede che ascenderà a s[cudi] trecentocinquanta in circa.
Visto ancora che li corridori che girano a torno a parte del mastio se ne sono ancora loro buona parte andati in rovina
come si vede nello schizzo segn. C eseguito conviene anco questi rifargli e ricoprirgli come prima acciò
mantenghino e conservino la muraglia dall’acqua con rifarvi i suoi pilastri e parapetti secondo quelli che vi sono
rimasti e si farà ancora il pezzo della cortina che vi manca nel modo e forma della vecchia la quale è circa braccia 32
che in tutto sarà una spesa di circa scudi centocinquanta - dico 150.
Un casino segn. D che è sopra il mulino della chiesa rovinata si doverà finire di demolire affatto per essere andato
giù buona parte sì come anche il restante del parapetto o merli segn. E acciò non venghino a rovinare sì come in
breve faranno sopra le case dei quartieri segn. F con rifarvi la sua coperta che conserva la volta che gli è sotto
dall’acque che piovono e questo si farà con spesa di scudi trenta.
Necessario ancora sbassare la cortina segn. G dalla parte del fiume tagliata che per essere la metà della sua altezza
tutta smossa e parte rotta si doverà demolire sino dove si vede che ha patito che sarà una lunghezza di braccia 50 e
rifarla sino che venga all’altezza di braccia 12, siccome ancora rifare un [...] del tetto del torrione segn. H perché la
facciata di verso la fortezza segn. M si è tutta aperta che sarebbe necessario gettare un arco che reggesse la coperta
del tetto e demolire parte del muro che gli resta sotto giacché i fianchi non hanno molto patito di farlo volendo
mattone sopra mattone che tanto serve e quando rimanesse arco aperto potrebbe stare, che il tutto ascenderà a spesa
di scudi cinquanta.
Come si vede tutta la spesa ascende a scudi quattrocentoventicinque [...].
Ridolfo Giamberti
(Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Rapporti, filza 1073 (1661), n.46, Relazione dell’aiuto ingegnere Ridolfo Giamberti ai Capitani di parte sui danni causati nella fortezza di Modigliana dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze aprile 1661)
Ser[enissi]mo Gran Duca
Ne passati infortunj de Terremoti seguiti nella Provincia di Romagna fra gl’altri edifizij, è restata notabilmente lesa e
dannificata la Rocca di Modigliana, et essendo stata visitata d’ordine d[e]l sen[ato]re, e provv[edito]re g[enera]le
Arrighetti, da Rodolfo Giamberti uno degl’aiuti d[e]l ing[egne]re delle fortezze, referiscie esser necessario
restaurarla, e resarcirla in più parti, con spesa in tutto di s[cudi] 425, e p[er]ché conforme al solito il restauro attiene
al mag[istra]to nostro, p[er]ciò è supplicata V.A.S. conceder facultà, che si possino far pagare da q[ue]sto camarlingo
la sudd[ett]a somma, con metterla a uscita secondo gl’ordini, mentre p[er] il resarcimento vi concorra la voluntà di
V.A.S. alla quale stà il comandare la sua voluntà, e le facciamo umiliss[i]ma reverenza.
Dal Mag[istra]to n[ost]ro 11
Agosto 1661.
D[i] V.A. Ser[enissi]ma Devot[issi]mi et Umiliss[i]mi ser[vito]ri
Li Cap[ita]ni di Parte
[in calce]
Concedesi, e facciasi come si propone.
Gio[vanni] Batt[ist]a Gondi 16 Agosto 1661
(Archivio di Stato di Firenze, Capitani di parte guelfa, numeri neri, Suppliche, filza 832 (1661), n.134, Relazione dei Capitani di parte al granduca Ferdinando II sulle spese necessarie per la riparazione della rocca di Modigliana danneggiata dal terremoto del 22 marzo 1661, Firenze 11 agosto 1661)