Cosimo studia la presa di Siena

Cosimo studia la presa di Siena

    Cosimo seduto davanti al tavolo da lavoro, come un architetto militare con compasso e squadra nelle mani, esamina una pianta della fortezza di Siena per studiarne l'assedio e superare l’ultimo ostacolo che gli si frappone nella conquista del territorio toscano e all’annessione al proprio ducato.

In questa rappresentazione il duca è circondato da altre figure che non sono personaggi reali appartenenti alla sua corte (collaboratori o consulenti militari) ma si tratta di personificazioni allegoriche delle quattro virtú che devono accompagnare la figura centrale (il duca stesso): la Forza di un buon regnante, il Silenzio, cioé la riservatezza, la Segretezza che deve caratterizzare ogni progetto, la Prudenza, la Pazienza e la Vigilanza. Il tutto per dimostare ai propri sudditi e agli altri sovrani che solo lui e non altri è il decisore unico di ogni azione strategica e politica.

 «Del potere rappresentativo delle immagini e delle parole figurate, della loro mutua reciprocità, è pienamente consapevole anche Cosimo che mediante missive e messaggi opera un controllo capillare del progetto vasariano riservandosene l’approvazione finale.» (A. Musci, “Giorgio Vasari: «cerca trova». la storia dietro il dipinto”, Rinascimento», LI 2011, Olschki - vedi e scarica in pdf)

    Il 14 marzo 1563, commentando lo schema dell’ottangolo proposto rappresentante la «resoluzione della guerra di Siena», il duca scrive a Vasari: "la corona et assistenza di quei consiglieri che volete metterci attorno nella deliberatione della guerra di Siena non è necessaria, perché Noi soli fummo; ma sì bene vi si potrebbe figurare il Silentio, con qualche altra Virtù che rappresentassi il medesimo che li consiglieri.
(A. Musci, “Giorgio Vasari: «cerca trova». la storia dietro il dipinto”, Rinascimento», LI 2011, Olschki
- vedi e scarica in pdf - vedi anche in pdf Eliana Carrara “Il ciclo pittorico vasariano nel Salone dei Cinquecento e il carteggio Mei-Borghini” pg. 317 e seg. in Testi, immagini e filologia nel XVI secolo, © 2007 Scuola Normale Superiore Pisa)

    «[…] il gran duca Cosmo […] volse ancora essere ritratto al vivo in uno dei quadri del  palco della maggior sala del suo palazzo, che sedendo col compasso in mano si mostra che misura e linea la pianta di Siena, e che su tal forma conferisce e favella col signor Chiappino, che vi è all’incontro, con molti altri valorosi signori appresso, i quali si mostrano tutti attenti per udirlo […]»
(De’ Veri precetti Della pittura di Giovanni Battista Armenini da Faenza; Ravenna da Francesco Tebaldini, 1586; pg. 40 - vedi e scarica in pdf - vedi anche la recensione di Giovanni Mazzaferro della edizione a cura di Marina Gorreri. Prefazione di Enrico Castelnuovo, Torino, Einaudi, 1988 - parte prima e seconda

Giorgio Vasari dunque esegue la pittura richiesta assecondando in toto la decisione del duca e non la sua inclinazione artistica e nei suoi "Ragionamenti", (Firenze 1588), presentando l'ottagono dipinto nel Salone dei Cinquecento, dichiara che: «[…] la resoluzione della guerra di Siena, dove ho finto il signor duca Cosimo solo in una camera di palazzo, il quale ha dinanzi a sé sopra un tavolino il modello della città di Siena, e con le seste va misurando e scompartendo per trovare il modo di pigliare i forti di quella città. […]  Quella femmina che gli è avanti, che ha il lume in mano […] l’ho fatta per la Vigilanza; quell’altra, che gli è accanto a sedere, è la Pazienza; l’altre due, che gli sono intorno, sono la Fortezza e la Prudenza; questo ultimo quaggiù a’ piedi, che si tiene una mano alla bocca, è il Silenzio; dalle quali virtù in particolare fu sempre accompagnato il duca Cosimo in questa impresa. […]  Quelli putti, che sono in aria […] gli ho finti per spiriti celesti; o vero angioletti, i quali tengono in mano, come la vede, chi palma, chi olivo, e chi lauro, quasi promettendogli la vittoria, dovendo così seguire per volere di Dio […]»

(Per approfondire il tema si veda anche Eliana Carrara, Potere delle immagini/ immagini del potere nella Firenze di Cosimo I, in Annali Di Storia Di Firenze, 9, 35-55 (2015) - vedi e scarica in pdf tutto il testo)