Definizione di BASTIONE
Nel linguaggio corrente bastione e baluardo
sono ritenuti sinonimi; in origine i due termini, pur indicando entrambi
l’elemento difensivo generalmente di forma pentagonale posto agli
angoli di una cinta muraria, appunto bastionata, per attuare il
fiancheggiamento radente, ne sottintendevano una struttura materica
differente: per il baluardo in muratura, per il bastione in terra e
fascine, talvolta incamiciato in muratura.
Generalità
Le origini
sono proprio quelle di una struttura in terra e fascine, che potesse
assorbire i colpi dell’artiglieria e fosse altrettanto facile da
ricostruire, attribuita a Pierfrancesco da Viterbo, secondo Carlo
Promis, e realizzata a Piacenza nel 1525. I termini non sono, però,
univoci, se lo stesso Pierfrancesco parla di bastione di buone mura e
ripieno di legnami e terreno, e di bastioni in legname e terreno.
Si
tratta, quindi, di un elemento difensivo agli angoli del recinto
fortificato, con angolo saliente verso l’esterno, composto da due facce,
cioè i due lati che formano l’angolo saliente del bastione, i fianchi,
cioè i lati che raccordano le facce alla cortina, la gola che identifica
la linea tra un angolo del fianco e l’altro del bastione. I bastioni
potevano essere pieni, cioè terrapienati, vuoti senza terrapieno,
regolari con lati omologhi, piatti se le semigole formavano una retta,
doppi se formati da due bastioni e quattro facce, oppure mezzi bastioni
se solo con una faccia e fianco.
L’elemento poligonale costituisce
l’evoluzione del sistema difensivo precedentemente costituito da torri e
rondelle angolari in seguito allo sviluppo delle artiglierie e
all’insufficienza della difesa piombante e frontale, a favore della
difesa radente e per fianco, in base alla quale da postazioni di
artiglieria poste nei fianchi dei bastioni si copriva la faccia opposta
del bastione limitrofo, ovviamente difendendo anche la cortina
intermedia.
Dopo le elaborazioni della transizione di Francesco di
Giorgio Martini o di Giuliano e Antonio da Sangallo il Vecchio, si deve
proprio a questi ultimi l’elaborazione dei primi elementi bastionati
(Nettuno e Sansepolcro) ed è con la generazione successiva di Antonio da
Sangallo il Giovane, Pierfrancesco da Viterbo e Michele Sanmicheli
(solo per citarne alcuni), che si forma la scuola italiana della
fortificazione “alla moderna”, fondata sul sistema bastionato, che avrà
un grande ruolo anche grazie alla trattatistica militare che si
svilupperà dalla seconda metà del XVI secolo e che diffonderà il sistema
in Europa. L’attenta costruzione geometrica del fronte bastionato,
basata essenzialmente sulla misura della gittata delle artiglierie (tra i
duecento e trecento metri), viene calibrata con la situazione
topografica dei luoghi, portando a soluzioni anche molto diverse tra
loro.
I fianchi, destinati a proteggere cortina e bastioni limitrofi,
costituiscono le parti più importanti e potevano essere muniti su più
livelli, uno casamattato e l’altro a cielo scoperto. Inoltre, era
importante proteggerli, realizzando una sporgenza, la spalla, che era
chiamata musone se di forma quadrangolare e orecchione se semicircolare;
successivamente gli stessi fianchi furono arretrati con le artiglierie
traditrici protette.
Importante innovazione di Antonio da Sangallo il
Giovane nel bastione Ardeatino a Roma è la disposizione dei fianchi non
più perpendicolari alla cortina ma alle linee di difesa, per
accrescerne la rilevanza difensiva, come sarà ripreso successivamente in
ambito europeo, sino a Vauban nella seconda metà del XVII secolo. Il
bastione avrà un ruolo importante sino alla fine del XVIII secolo,
quando l’accresciuta gittata delle artiglierie porterà a un sistema di
forti staccati più distanti, ma che generalmente riprendono la
morfologia del bastione.
Bibliografia: Cassi Ramelli A., Venticinque
schede per una storia del fronte bastionato, in «Castellum», 14, 1971,
pp. 69-86; Rocchi E., Le fonti storiche dell’architettura militare,
Roma, 1908.
Le fonti archivistiche tracciano i percorsi della storia locale con le sue minuziose vicissitudini. L’analisi dei documenti antichi contribuisce alla comprensione del passato senza il quale non ci sarebbe il nostro presente. Le trame della memoria aiutano a tessere il mosaico della Storia e a disegnare scenari futuri. Conservare per conoscere, conservare per sopravvivere e andare oltre.
BASTIONE
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