Il termine "filza" è caratteristica degli archivi d'Antico regime e deriva dall'uso medievale di raggruppare i documenti, gli atti amministrativi, le lettere e le missive, le ordinanze, i bandi in arrivo presso un soggetto giuridico, "infilzandoli" l'uno sull'altro.
I documenti di una "filza" sono rilegati fra loro da uno spago tramite un'apposito ago che infilza i vari fogli e che viene infine fissato ad un piatto di cartone. La documentazione "infilzata" segue quasi sempre un'ordine cronologico inverso (la più recente in alto). Quando la raccolta delle carte raggiungeva determinate dimensioni la filza veniva chiusa fissandola con una cordicella, un laccio o una bandella.
Il termine "filza" è anche utilizzato per i contenitori di fascicoli o documenti sciolti e in questo caso è sinonimo di "busta", "faldone", "cartella", "fascio" o "pacco".
Per risolvere il problema in archivio offriamo una spiegazione visiva che consente di capire meglio i termini e i significati relativi alle varie forme di legature della documentazione storica.
per approfondire l'argomento si può far uso di alcuni strumenti web che ci aiutano a conoscere meglio il glossario archivistico:
- Glossario - Archipedia sul portale SAN
- Glossario degli Archivi storici comunali toscani
- Glossario archivistico dell'Istituto Centrale degli Archivi
- Glossario Multilingual Archival Terminology
- guida alla catalogazione: legature (glossario) - Università di Modena e Reggio Emilia - CSBA - Fondi antichi (questa guida è corredata da immagini esplicative):
angoli (fig. I;
fig. IV, n. 7) -
Estremità esterne dei piatti. Vengono così chiamati
anche i rivestimenti triangolari in pelle, tela o carta, che nelle mezze legature
li ricoprono. Possono essere arrotondati, sbrecciati o incurvati
internamente, in seguito a traumi, cedimento, usura, uso maldestro.
Nella decorazione il nome indica i quattro angoli interni delle cornici
che inquadrano lo
specchio.
bindelle (fig. 1) -
Nastri di stoffa (seta, cotone o velluto) o di pelle, di vario colore, fissati sul bordo dei piatti
in numero variabile da una a quattro coppie, ma più comune il caso di due coppie di bindelle al taglio anteriore.
Permettono, una volta annodate, di tenere chiuso il libro:
particolarmente utili per le legature in cuoio o in pergamena floscia,
facili a incurvarsi e imbarcarsi. Diffuse in legature italiane,
pressoché assenti in quelle francesi. Poche bindelle sono rimaste
integre fino a oggi:
ne restano brandelli o più spesso solo tracce.
capitello (fig. II;
fig. III, n. 4;
fig. IV, n. 14;
fig. 2-3) - Rinforzo cucito alle due estremità
del dorso e fermato alle assi o al supporto della copertura dei
piatti.
Il filo della cucitura può essere avvolto
intorno a un ripieno (anima) più o meno spesso, singolo o doppio, senza o
con nodi di vario tipo e variamente disposti,
o a treccia piatta. Nel XIX secolo può presentarsi come una striscietta
di carta o di stoffa incollata, meramente ornamentale (finti capitelli).
carte di guardia o sguardie o guardie libere (fig. 4)
-
Fogli di carta o di pergamena posti fra il piatto anteriore e la prima
carta del libro (carte di guardia anteriori) e tra l'ultima
carta del libro e il piatto posteriore (carte di guardia posteriori). Si
distinguono dalle controguardie
risguardi per il fatto che queste sono incollate
al contropiatto. Insieme, carte di guardia e
controguardie, vengono dette guardie.
cerniera o (per il significato 1.) gioco o snodo - 1. Gioco di congiunzione tra
piatto e dorso della legatura.
In questo senso il termine può essere usato, nella descrizione di una legatura, al posto di
morso, di difficile interpretazione per chi non sia un esperto di legature. -
2. Striscia sottile di cuoio o tela applicata a cavallo tra morso e
contropiatto. Serve sia da rinforzo sia come scelta estetica.
compartimento o casella o riquadro (fig. I; fig. III, n. 6;
fig. IV, n. 17) -
Spazio del dorso tra nervatura
e nervatura. Il numero dei compartimenti varia secondo il numero delle
nervature, generalmente da 3 a 8, secondo il formato del volume, il tipo della
cucitura e le mode. Tradizionalmente il titolo è posto nel secondo compartimento dalla
testa. I compartimenti possono essere più
o meno decorati o incorniciati, a secco o in oro. Le prime legature a dorso
liscio, senza compartimenti, iniziano a essere prodotte già dalla fine del secolo XV; per alcuni secoli tuttavia
continuerà a prevalere il dorso con
nervature. I compartimenti presentano in genere tra loro
un'analoga superficie a eccezione del compartimento di piede che
già in molte legature del secolo XVI viene lasciato più grande per conferire maggiore snellezza
alla decorazione. Questa caratteristica si generalizza nei secoli successivi e dalla seconda metà
del secolo XVIII nello spazio più ampio di questa casella si inizia a imprimere, specie nelle legature di
lusso, il nome del legatore o l'anno di edizione del libro.
controguardia o risguardo o risguardia
o guardia incollata (fig. II; fig. 4) -
Foglio di carta, di pergamena, di tessuto o di pelle, incollato nella parte interna del
piatto (contropiatto)
per nascondere i rimbocchi e le operazioni di fissatura dei
nervi. Abbiamo, come per i
piatti, un risguardo anteriore e uno posteriore. Sono bianchi fino
alla fine del XVI secolo; nel primo quarto del XVII secolo si cominciano a munire le legature più
pregiate di risguardi in carta decorata, poi, risultando sgradevole l'eccessivo contrasto con la
carta di guardia seguente, bianca,
si passa all'esecuzione in carta decorata di ambedue le guardie (controguardia e
carta di guardia).
contropiatto Lato interno del piatto
della legatura sul quale si incollano i rimbocchi del materiale di copertura
e che viene foderato dalla controguardia.
cuffia (fig. II;
fig. III, n. 3;
fig. IV, n. 15) - Parte della legatura corrispondente
all'unghiatura di testa
e di piede del dorso, la quale,
non avendo lo spessore delle assi, è sostenuta dal capitello su cui
si ripiega leggermente come una cuffia. Si hanno pertanto due cuffie: quella di
testa e quella di piede.
dorso (fig. I;
fig. III, n. 7;
fig. IV, n. 16) - Nella legatura è la parte
che copre la cucitura e unisce i due piatti, opposta al taglio anteriore
del libro. Si può presentare con nervature oppure liscio.
guardie (fig. 4) -
Fogli che prededono la prima e seguono l'ultima carta del libro. Quelli incollati sul
contropiatto sono detti
controguardie, gli altri
semplicemente carte di guardia.
Le guardie sono generalmente costituite da un solo bifolio ma possono
essere in numero maggiore (guardia doppia o guardia tripla)
nelle legature di lusso, di grande formato, ecc. Vengono anche impiegate
in numero maggiore per aumentare lo spessore di fascicoli
o di opuscoli di poche pagine. Fino alla fine del secolo XVI le guardie
erano bianche. Dal XVII secolo si cominciarono a usare in carta
decorata:
inizialmente solo la controguardia, per nascondere i
rimbocchi e le operazioni di fissatura dei nervi,
poi anche la carta di guardia.
labbro (fig. II;
fig. IV, n. 3) - Estremità esterna dei
piatti, che ha lo spessore del supporto. Può essere decorato in oro.
mezza legatura (fig. III, n. 9) -
Legatura nella quale il materiale di copertura del dorso non ricopre
interamente i piatti. Se ne diffonde l'uso a partire dalla fine
del XVIII secolo per economizzare sul cuoio. Inizialmente le mezze legature sono in cuoio e carta decorata, o cuoio e tela,
e il cuoio riveste almeno un terzo dei piatti, ma questa misura va man mano
riducendosi, sempre per ragioni di economia.
morso o spigolo (fig. I;
fig. III, n. 8;
fig. IV, n. 4-5) - Linea di congiunzione tra
il piatto e il dorso,
ovvero lo spigolo che si forma a destra e a sinistra del dorso,
destinato a compensare lo spessore dei piatti della
coperta. Nella descrizione di una legatura può anche essere
usato come sinonimo il termine cerniera,
di cui è forse più semplice per un non esperto intuire il significato.
nervatura (fig. I;
fig. III, n. 5;
fig. IV, n. 18) - Rilievo orizzontale sul
dorso del volume, determinato dai
nervi. Le nervature delimitano i
compartimenti.
nervo - Correggia animale o vegetale attorno a cui si attorcigliano i fili
di cucitura. Fissato ai piatti,
ne assicura l'unione con il corpo del libro.
piatto (fig. I;
fig. III, n. 13-14) - Supporto rigido della legatura.
Dal XIV secolo il legno verrà sostituito via via dal cartone, che diventa d'impiego generalizzato dal XVI secolo
in poi. I due piatti sono uniti dal dorso e prendono il nome
di piatto anteriore e posteriore. Il rivestimento esteriore di questi elementi costituisce la
coperta.
piede - Parte inferiore del libro.
rimbocco o ripiegatura o ribattitura - Lembo del rivestimento dei
piatti della legatura ripiegato verso l'interno del volume e incollato sui
contropiatti. I rimbocchi, essendo stati al riparo della luce,
consentono a volte di valutare il colore originario della coperta.
risvolti o falde - Prolungamento del materiale di copertura lungo i
labbri del taglio anteriore
per una larghezza inferiore o uguale alla metà dello spessore del volume, in modo che a volume chiuso
il taglio risulti in parte o totalmente protetto.
I risvolti si trovano in genere su legature in pergamena.
segnalibro o segnacolo
(fig. I;
fig. III, n. 10) -
Listarella di pelle o di tessuto fissata al capitello di
testa e infilato tra le pagine. In uso fino dal XVI secolo.
taglio (fig. II;
fig. III, n. 1, 12, 17;
fig. IV, n. 11-13) - È costituito dai tre lati del
corpo del libro non fissati dalla legatura: il lato superiore è detto taglio di testa, quello opposto al
dorso taglio anteriore, quello inferiore taglio di piede.
È colorato se tinteggiato in un'unica tinta; è dipinto se decorato, in genere con motivi figurativi,
a uno o più colori; è dorato se vi è applicata una foglia d'oro; è goffrato se inciso
a caldo con effetto a rilievo; è inciso o cesellato se intagliato a freddo; è marmorizzato
quando presenta il colore disposto a chiazze e venature (nel secolo XIX
veniva eseguita anche la marmorizzazione su tagli dorati);
è spruzzato quando uno o due colori
si presentano a piccole o piccolissime macchie; è rustico quando non presenta alcuna decorazione.
tassello (fig. I) -
Inserto in cuoio o in carta recante il nome dell'autore e il titolo del volume, incollato nel secondo
compartimento del dorso,
tra la prima e la seconda nervatura, o, nel
dorso liscio, a un'altezza corrispondente. L'uso si diffuse
a partire dal XVII secolo: ogni tassello che si trovi su un libro con legatura anteriore a questo periodo deve
quindi far sospettare che sia stato apposto in data posteriore. Le opere in più volumi portano,
oltre al tassello con il titolo, anche il tassello con il numero del volume: generalmente collocato tra la seconda e la terza
nervatura, può essere di colore diverso da quello del titolo.
testa - Parte superiore del libro.
unghiatura o unghia o cassa
(fig. II;
fig. III, n. 15;
fig. IV, n. 6) - Parte interna del
piatto che deborda dal corpo del libro lungo i tre
tagli. Può essere decorata.
unghino o tacca di cuffia o intaccatura di cuffia
(fig. III, n. 2;
fig. IV, n. 19) -
Piccolo taglio obliquo, a smusso, praticato ai quattro angoli interni dei piatti
adiacenti il dorso. Ha la funzione di alleggerire la pressione del cuoio in questi
punti durante l'apertura dei piatti e permette di modellare meglio le
cuffie.